Descrizione
Nella sua esplorazione della paramnesia, Joseph Conti definisce il momento in cui Okypede, un essere mostruoso metà leone e metà donna, invoca l’intervento del paradosso. In quest’opera, Joseph raffigura la scena che è servita come speculazione preparatoria per una tesi sull’azione del Lar. Il soggetto è uno dei più enigmatici dell’intera serie. Prima che se ne conoscesse il vero significato, è stato interpretato come “scacciare la notte della mente” o come “angeli che allontanano gli spiriti maligni”. Indirettamente, quest’opera mostra la padronanza di Joseph Conti dei testi classici, che gli ha permesso di includere nelle sue speculazioni i temi più disparati.
