Per una teoria della conservazione selettiva del prototipo

Considerare la conservazione automatica dei prototipi come strettamente coinvolta alla necessità di fissare un’origine. Esplicitarne la funzione in matrici che conservino classi di memoria.

Nella sola possibilità che abbiamo di dare senso al vivere [∞ − ∞], attraverso l’espressione di quel senso cosi necessario, ci disponiamo prospetticamente in una narrazione. Così, questo percepirsi unità viva, si palesa necessariamente temporalmente. Ineludibile vincolo, il tempo, si rivela come l’unico strumento per dipanare la rappresentazione del mondo e di noi. Eppure il tempo sfugge ad ogni tentativo di narrazione definitiva.

Nell’humus culturale dell’isomorfismo rinascente, e a fronte di un sentimento di crescente parcellizzazione dell’esperienza, di una sovrabbondanza di punti di vista, di chiavi interpretative, in un clima intellettuale dominato dalle dottrine complementari del sincretismo e del polimorfismo, la conservazione automatica dei prototipi si offre come una possibile soluzione.

Membri del team di ricerca: Giuseppe Polegri, Quirino Fulcanelli, Ubu Roi

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