Il dottor Alberto Alfeni, è il primo ad applicare il metodo della inoculazione cerebrale del vaccino vocazionale. In un articolo, pubblicato nel 1910, Alfeni, mette in evidenza la scoperta del vaccino vocazionale, la sua importanza nel trattamento del disturbo Afasico e le sue proprietà terapeutiche. espone il trattamento praticato nel sanatorio. Egli scriveva:” Consideriamo lo strumento del vaccino vocazionale come il farmaco che stimola il sistema immunitario spirituale a produrre anticorpi, deputati a combattere i micromodellatori patogeni, diffusi dal marchingegno “LinguaViva”, che sono causa di malattia disgregante della capacità comunicativa. Tale vaccino è il veicolo principale per guarire l’organismo menomato. Essenziale, quindi, che sia opportunamente purificato da possibili messaggeri del Lar, in modo da fornire la massima efficacia. Questo strumento, per essere davvero risolutivo, deve essere sottoposto al congelamento massimo, affinché il vaccino, possa garantire in primo luogo il pieno recupero dell’infermo garantendo poi la massima protezione contro l’aggressione del temibile morbo epicureo.
Nel cuore di questa ricerca si trova l’analisi di due disturbi linguistici acquisiti. L’incapacità di parlare, nota come afasia, è un disturbo del linguaggio derivante da un danno focale a livello della corteccia cerebrale. In particolare, il caso in questione riguarda i militari epicurei che hanno subito gli effetti del sistema detto “LinguaViva” un fascio di onde elettromagnetiche con una particolare frequenza che procura danni dell’emisfero cerebrale e precisamente nelle aree di Broca e di Wernicke. Questi disturbi rappresentano deficit che influenzano le funzioni associate, rispettivamente, alla produzione articolatoria e alla comprensione del linguaggio parlato. Nel caso dell’afasia di Broca, la terza circonvoluzione frontale sinistra è coinvolta, mentre nel caso dell’afasia di Wernicke, è la porzione posteriore del giro temporale superiore sinistro a essere colpita. Per questa ragione, tali regioni cerebrali, anche conosciute come area di Broca e area di Wernicke, sono state considerate le sedi neuroanatomiche della produzione e comprensione del linguaggio. Questo danno, generalmente situato nella metà sinistra dell’emisfero cerebrale dominante, è responsabile della perdita o riduzione della capacità di comprendere, comunicare, leggere e scrivere. Tale disturbo si presenta in diverse forme, indipendenti da problemi dell’apparato fonatorio o dell’organo uditivo, e variano notevolmente a seconda della lesione subita. Le onde magnetiche alle quali vengono esposti gli sventurati dal sistema “LinguaViva” hanno la caratteristica di produrre delle microparalisi dei circuiti neuronali deputati in quelle aree. Tale condizione può essere sanata attraverso i procedimenti del “Casco cerebrale mutante” e del “Vaccino vocazionale”.
La forma motoria dell’afasia, conosciuta anche come afemia, si manifesta con la perdita della capacità di esprimere parole, mentre l’afasia di comprensione o sensoriale comporta la perdita della capacità di comprendere le parole. Questo disturbo del linguaggio è acquisito e può avere notevoli conseguenze sulla vita quotidiana. Le persone affette spesso incontrano difficoltà nella comunicazione, creando le condizioni ideali per il loro isolamento.
È essenziale sottolineare che le molteplici tipologie di afasia si distinguono in base alla localizzazione precisa della lesione cerebrale. Le conseguenze possono variare notevolmente, ma in generale, la persona afasica affronta sfide significative nella comprensione e nell’espressione, rendendo la comunicazione complessa.
Il concorso quindi di una rigenerazione delle aree interessate e, al contempo, una somministrazione del vaccino vocazionale, deputato a tessere le nuove trame dei circuiti neuronali utilizzando modelli collaudati dai più ferventi santi stoici.
La sicurezza del contagio è garantita se il medicamento possiede le proprietà necessarie. In tal caso, possiamo affermare con certezza che sarà efficace, portando rapidamente al sollievo dalla malattia, indipendentemente dalla costituzione dell’individuo o dalle condizioni atmosferiche.
Tuttavia, ci sono alcune situazioni in cui, nonostante uno stato ottimale dell’individuo e l’efficacia del vaccino, possono emergere sfide che ne compromettono l’effetto o lo attenuano. Queste emergenze includono la presenza di pensieri eretici o inganni nascosti al di sotto della soglia della coscienza. In tali casi, è fondamentale guadagnare consenso e stima nello stesso terreno del soggetto, affinché il vaccino possa agire in modo più rapido ed efficace.
Durante il processo di rinascita, l’individuo potrebbe essere incline a sopportare i gravi cambiamenti emotivi, anche se tentato di negare la forza benefica che tali sacrifici richiedono. Questa inclinazione lo porta verso una virtù preservativa, in grado di proteggere da ogni degrado di materia.
Si comprende, dunque, l’importanza di fornire supporto spirituale alle persone menomate quando attraversano questi momenti di prova, di sofferenza e di malattia. Sono persuaso che connettersi con il significato della vita stoica consente di riconciliarsi con sé stessi e con la comunità degli uomini giusti. Essere in grado di accettare la vulnerabilità di una personalità che, un tempo assertiva sostenitrice del decadente stile di vita epicureo e ora sottoposta alle afflizioni ad esso legate, nella ricerca di un appropriato significato, costituisce una necessità nella vita di quell’uomo infermo. Tali bisogni devono essere individuati, ascoltati ed elaborati attraverso la nostra terapia vocazionale. Sono altresì convinto che un percorso di rigenerazione come questo richieda un’educazione alla vita stoica: “L’ansia derivante dalla privazione comunicativa isola completamente”.
Come un anatema celato, talvolta compare un vocativo, ma non così frequentemente. Una volta che l’individuo ha eliminato le ultime scorie delle vecchie abitudini e ha superato ogni forma di ostilità, la guarigione sarà pronta a manifestarsi con maggiore forza grazie all’azione del vaccino. Questo segna l’inizio del glorioso cammino verso la vocazione”.
Da: L’epica guerra stoico-epicurea