Della Paramnesia

Come un sentiero errante

Tra le manifestazioni che possiamo considerare indicative per la definizione della paramnesia vi sono quelle relative al cosiddetto conoscimento imprevisto, un vissuto emergente nei passi, in successione, presente di un senso proprio, qualitativo. Accade che, quando nell’esplorazione di un luogo, si vengono a riconoscere ambienti, panorami, scorci, edifici e quant’altro produca narrazione di sé pur trovandosi indiscutibilmente in contesti stranieri. 

Nel conoscimento imprevisto l’intendimento del ri-conosciuto si esprime diffondendosi in profondità, tale che, ogni intima convinzione di straniamento, si dissolve. 

Da qui nasce una esigenza di condivisione del senso di orientamento rinnovato e operativo. Nasce quel farsi dell’esperienza che potremmo intendere sussunta dal patrimonio di memorie del Lar

Così avviene che ogni sentiero è un sentiero esistenziale, un macrosistema dove vige la visione perspicua del déjà vu, peraltro una visione più che mai attuale e mai troppo meditata. 

Diverse possono essere le strategie di rammemorazione dei “sentieri”. Queste si esprimono nel territorio in forma di passioni, sofferenze e gioie. Le rammemorazoni svolgono una funzione di pietre miliari. Tali e tante sono le possibili espressioni assunte dalle segnaletiche che, nell’ambiente dove il Lar è sospeso in forma di Spiritus Loci, hanno prevalentemente una strutturazione di tipo reticolare in quanto vengono modellate da diversi vissuti. Lari, diversi tra loro, ma accomunati dal territorio che condividono. Sono sentieri attivi, differenti nella conformazione ma tutti sono diffusori di massa critica, cosi ne riceviamo per come ne abbiamo ereditati dalla esperienza del conoscimento imprevisto.  

L’analisi delle correlazioni tra il processo di rammemorazione e contesti depressivi sembra avvalorare l’ipotesi dell’esistenza di un nesso fra ricordi aleatori e stranieri, dissociazione e traslitterazione dello script di un ricordo narrante che si manifesta nel contesto depressivo.

Gli stadi di regressione non lineare, multipla, sembrano indicare che le esperienze dissociative possano, in certi casi, predire i sintomi paramnesici.

“Procedendo nel loro viaggio, arrivano al fiume
Quando il nocchiero, da oltre l’onda Stigia, li vede
muovere attraverso il bosco silenzioso
volgendo il piede alla riva, li assale per primo
a parole, gridando: «Chiunque tu sia
che t’avvicini armato al nostro fiume, fermati
dove sei e di là dimmi perché vieni. Qui è il luogo
delle Ombre, del sonno, della notte che addormenta…”

da: Eneide, poema di Publio Virgilio Marone, VI, 479-490;

Pollicino li lasciò strillare, essendo sicuro che a ogni modo sarebbero tornati a casa; perché egli, strada facendo, aveva lasciato cadere lungo la via i sassolini bianchi che s’era messi nella tasca. “Non abbiate paura di nulla, fratelli miei”, disse loro, “il babbo e la mamma ci hanno lasciati qui soli; ma io vi riporterò a casa: seguitemi.

da: Pollicino. I racconti di mamma oca,1697, Charles Perrault

Evocante limbo

Tramite il riscontro percepito di un senso di familiarità, in luoghi che si aprono a memorie inaspettate, è importante estendere l’azione esplorativa spingendola ai limiti della zona attiva, del contesto “evocante”, per cogliere il confine esatto e conoscere chiaramente fin dove la cognizione è vivida e chiara. L’ambito è, a volte, esplicativo anche nel suo limite, non sempre condiviso, ma anzi, fonte di contrasto. 

In ambienti condivisi, l’esperienza esplorativa della paramnesia, assume un approccio valutativo diacronico. Indipendentemente dal contesto sociale ed educativo, l’esperienza paramnesica collauda e formalizza dei sentieri diacronici che, come abbiamo visto, attivano processi narrativi multidimensionali di memorizzazione. Una esperienza profondamente innovativa dove si sviluppa la mappatura del territorio attraverso vite passate, strati atmosferico-sentimentali dinamici.  

ornelius-Agrippa-vonNettsheim
Heinrich Cornelius Agrippa von Nettesheim (Colonia, 15 settembre 1486 – Grenoble, 18 febbraio 1535) alchimista, astrologo, esoterista e filosofo tedesco. “De occulta philosophia”, 1510 -1530
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